Dal 31 gennaio al 4 febbraio 2023 abbiamo partecipato, nell’ambito del progetto Erasmus ‘E-DEMOS’, ad una mobilità a Bruxelles. Chi siamo? Siamo cinque studenti dell’Istituto “Fazzini-Giuliani” di Vieste: Alessandro Ascoli, Salvatore Papagni, Rachele Cammuso, della classe IIIA Linguistico e Mauro Di Vieste e Micaela Ruo della IIIA AFM.
Il progetto, attuato con una scuola greca, ha lo scopo di affrontare il tema dello sviluppo della democrazia in Europa, a partire dalle origini fino alla costituzione dell’UE e ha previsto una visita ad una delle sedi dove si riunisce il Parlamento Europeo.
Siamo stati accompagnati in questo eccitante viaggio esperenziale dalla professoressa Petronilla Ragni e dal professore Giuseppe Calderisi.
Il primo giorno è stato quasi interamente occupato dal lungo viaggio che, tuttavia, ha rappresentato un’esperienza nuova per alcuni di noi.
Il secondo giorno siamo andati con i nostri amici greci nella sede del Parlamento. Una tirocinante spagnola, giovane e simpatica, ci ha guidato nel tour che si è concluso nell’Emiciclo, la grande sala dove i parlamentari europei si incontrano per una settimana ogni mese.
Particolarmente interessante è stata la visita al Museo della Storia Europea. Abbiamo potuto capire come la natura del legame che unisce tutti i popoli europei si possa far risalire all’antica Grecia. Qui è nato il concetto di democrazia, quello stesso valore che è alla base della Costituzione Europa. E sempre in Grecia è nato lo stesso toponimo Europa, nel mito della principessa fenicia rapita da Zeus nelle spoglie di un toro.
Il terzo giorno ci siamo recati tutti insieme a visitare la città di Brugge, una incantevole città fiamminga nel nord del paese. Siamo arrivati in treno e siamo rimasti subito colpiti dalla bellezza dei vicoli e dalla cura con cui venivano preservate le strutture più antiche.
Abbiamo esplorato le imponenti chiese che torreggiava in mezzo alle bellissime case presenti in quelle vie. Siamo anche rimasti meravigliati dai bellissimi canali che scorrono per la città. Al nostro ritorno a Bruxelles eravamo stanchi ma felici.
La mattina del quarto giorno abbiamo visitato l’Atomium, il monumento, simbolo di Bruxelles, costruito per l’Expo del 1958. Siamo potuti salire fino in cima, dove da un’altezza di più di 100 metri è stato possibile avere una visione a 360 gradi della città di Bruxelles che ci ha lasciato a bocca aperta. Tra le sfere che abbiamo visitato vi erano alcune illuminate con luci al neon e con un sottofondo musicale che hanno reso la nostra visita particolarmente suggestiva. Proprio sotto di noi vi era lo Stadio Heysel, e, purtroppo, le tragiche immagini della finale di Champions del 1985, nella quale 39 tifosi della Juventus hanno perso la vita, ci sono tornate in mente.
Nel pomeriggio siamo ritornati alla sede del Parlamento per partecipare ad un gioco di ruolo dove vestivamo i panni di parlamentari europei. Lo scopo di questo gioco era quello di far passare due proposte di legge. Siamo stati suddivisi in esponenti di quattro partiti politici di diverse nazionalità e di diverso orientamento politico e quindi con idee, spesso, diametralmente opposte. E’ stato difficile ma allo stesso tempo interessante capire il cammino di approvazione di una legge. Ci siamo calati perfettamente nel ruolo ed abbiamo dovuto negoziare, cercare compromessi. Qualcuno di noi, meno restio ad accettare compromessi si è persino dimesso. Insomma abbiamo capito come funziona la politica ed abbiamo imparato la lezione.
In conclusione, in quei pochi giorni abbiamo fatto tante nuove esperienze partendo dal viaggio in aereo che era per alcuni di noi una cosa completamente nuova. E poi abbiamo potuto provare piatti della cucina internazionale tra cui, la cucina indiana e quella giapponese. Senza contare, la vita così movimentata e caotica di una capitale europea cosmopolita e multiculturale così diversa dal nostro luogo di provenienza. Bruxelles e il Belgio in generale sono infatti la prova che la coesistenza tra lingue e culture diverse possono esistere. Bruxelles infatti ha due anime, quella vallone, di lingua francese, e quella fiamminga, di lingua germanica, molto simile all’olandese. Ognuno parla la sua lingua senza che questo provochi fastidio negli altri. Lo scopo della Comunità Europea è proprio quello: la coesistenza pacifica di razze diverse accomunate però da un obiettivo comune. Abbiamo capito il motivo della scelta di Bruxelles come sede del Parlamento Europeo; non poteva esistere città più adatta allo scopo che i padri fondatori dell’EU si erano prefissi.
Al viaggio di ritorno siamo partiti a malincuore pensando a tutte le belle esperienze che avevamo appena vissuto, ma molto più ricchi di quando eravamo partiti.